Alla base di un’azienda concreta c’è un sogno.
La sua storia è un’esperienza vera della nostra vita. Niente di straordinario se non per il fatto che parla del nostro rapporto con il lavoro che facciamo. E che ci piace. Parole chiave per Valnerina Tartufi, l’azienda che cresce dopo essere partita da un esperimento di giovani talenti. Leonardo ed Elisabetta, classe 1982 e classe 1980, lo sanno bene. Una strada percorsa più di dieci anni fa che oggi parla di ambizione ma anche di rispetto. Una best practice italiana nella quale entrambi ammettono quanto sia stata importante la lezione di famiglia.
"Non si tratta di diventare romanzieri, ma di imparare a mostrare il proprio lavoro per quello che è e per come si fa. Questo è il racconto non patinato della nostra professione. Andiamo matti per i cavalli, le moto enduro, il tennis, amiamo nuotare. Ma andiamo matti anche per il nostro lavoro, che esprimiamo attraverso la cura del dettaglio, la qualità, la cultura e la tradizione, tutti fattori che fanno grande il made in Italy".
A rappresentare l’azienda ci sono i due capannoni nella zona industriale del ternano. Uno dove su due piani sono dislocati gli uffici, una sala mostre, i reparti di produzione, lavaggio ed imballaggio; l’altro destinato a magazzino dei prodotti. All’interno c’è la grande famiglia Valnerina Tartufi; quei dipendenti che la proprietà ama chiamare colleghi.
"In azienda non si parla di rapporto tra dipendente e titolare. I nostri collaboratori sono la risorsa più importante e se si sentono parte integrante dell’azienda, significa che riescono a lavorare bene e con gioia come fosse una cosa loro".
Qui ogni giorno arrivano quintali di tartufi freschi a testimonianza che l’approvvigionamento giunge da territori che sono situati al massimo entro un raggio di cento chilometri.
"Prodotti e servizi" può essere il claim giusto per l’azienda e la chiave di lettura che assicura il successo.